TOXOPLASMOSI E ROSOLIA IN GRAVIDANZA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI
La madre, durante la gravidanza, potrebbe trasmesse delle infezioni al feto. È pertanto importante che vengano fatti appositi esami per verificare precocemente l’insorgenza di eventuali infezioni.
In particolare, il personale medico dell’Ospedale o della Clinica (ginecologa, ostetrica ecc.) valuteranno se far eseguire alla donna in gravidanza il test di screening TORCH ossia un complesso di analisi in grado di individuare la presenza di agenti infettivi che possono causare infezioni congenite, a volte anche gravi.
Le lettere dell’acronimo TORCH indicano:
- T come Toxoplasma (il virus) o Toxoplasmosi (l’infezione che provoca);
- O come Others, termine inglese che in italiano significa “altre”;
- R come Rosolia (l’infezione che provoca) o Rubeo Test (il nome dell’analisi);
- C come Cytomegalovirus (il nome del virus);
- H come Herpes simplex (il nome del virus che, a sua volta, può essere di tipo 1 se l’infezione è labiale o di tipo 2 se è sessualmente trasmessa).
Toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi è una malattia parassitaria causata da un parassita e può essere trasmessa tramite l’utilizzo di carni crude o poco cotte, tramite ingestione di alimenti contaminati da feci del gatto, tramite trasfusioni o tramite trasmissione materno fetale.
Se viene contratta in gravidanza, la gravità dell’infezione congenita dipende dall’epoca gestazionale in cui avviene l’infezione, ma in modo inversamente proporzionale: più precoce è l’infezione, più grave sarà il danno.
Essa può causare fetopatia che determina aborto o parto pretermine di feto premorto o localizzazione neuroculare con idrocefalo, corionetinite, convulsioni, etc.
Lo screening prenatale della toxoplasmosi è raccomandato al primo controllo prenatale e poi ogni 4-6 settimane se il primo esame risulta negativo, fino al termine della gravidanza.
È importante che il professionista sanitario informi la coppia su come ridurre il rischio di contaminazione tramite lavaggio di frutta e verdura, delle mani, cottura di carne e pietanze surgelate già pronte oltre che evitare le carni crude conservate, come prosciutto e insaccati, evitare il contatto con le mucose dopo aver manipolato carne cruda, evitare il contatto con terriccio potenzialmente contaminato da feci di gatto, evitare il contatto con le feci dei gatti.
Rosolia in gravidanza
La rosolia è una malattia infettiva solitamente ad insorgenza in età pediatrica. Tuttavia, al fine di ridurne la trasmissione è stato introdotto il vaccino antirosolia.
La trasmissione dell’infezione al feto può determinare aborto, morte fetale o la sindrome da rosolia congenita (SRC) con difetti alla vista o cecita completa, sordita, malformazioni cardiache, ritardo mentale.
Nel caso in cui si programmi una gravidanza è opportuno che il professionista sanitario consigli la vaccinazione prima della gravidanza per poi pianificarla dopo 2-3 mesi. Nel caso di vaccinazione recente è raccomandato effettuare lo screening ad inizio gravidanza per poi ripeterlo alla 17° settimana.
Errori connessi agli screening infettivologici
I possibili errori medici nella gestione degli screening infettivologici:
- errata informazione data dal professionista sanitario alla donna comprendente consenso informato, rischi e benefici degli screening;
- assenza di informazione data dal professionista sanitario alla donna su come evitare di contrarre le infezioni o comunque ridurre al minimo il rischio;
- errata prescrizione degli esami da effettuare (errata epoca concezionale – errate immunoglobuline);
- errata valutazione del rischio per l’esecuzione degli screening;
- errato management in caso di screening positivo;
- assenza di supporto in caso di screening positivo.