EMORRAGIA INTRACRANICA INFANTILE: SEGNI E SINTOMI, DIAGNOSI E TRATTAMENTO
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVOCATO MALASANITÀ
L’emorragia intracranica non è altro che l’accumulo di sangue all’interno del cranio; questo accumulo di sangue determina un aumento della pressione intracranica ostacolando l’afflusso di sangue ossigenato al cervello, condizione che determina la distruzione delle strutture cerebrali.
Il bambino con emorragia intracranica infantile presenterà quindi disturbi neurologici; inoltre la distruzione delle strutture cerebrali può essere causa di mortalità neonatale.
L’emorragia intracranica infantile può essere conseguente alla rottura di un vaso sanguigno del cervello che provoca la fuoriuscita di sangue o da disturbi della coagulazione del sangue.
Anche la sindrome del bambino scosso può causare un’emorragia cerebrale poiché, considerando che le strutture cerebrali di un neonato sono sensibili, in seguito ad un suo violento scuotimento si può verificare la rottura di un vaso sanguigno.
Rispetto ad un neonato a termine, i neonati prematuri presentano un rischio maggiore di emorragia cerebrale poiché il tessuto cerebrale è più delicato e quindi più vulnerabile nel riportare delle lesioni.
La prognosi per l’emorragia intracranica infantile
La prognosi per il bambino dipende dall’estensione del sanguinamento, dalla sua gravità e dalla localizzazione. Se l’emorragia è di grave entità e/o il sanguinamento si estende per la maggior parte del cervello la prognosi è grave.
In base all’area del cervello in cui si estende il sanguinamento distinguiamo:
- emorragia intracerebrale: è la più frequente e l’emorragia si localizza all’interno del cervello. È accompagnata dall’improvvisa insorgenza di deficit neurologici e i sintomi progrediscono rapidamente, nell’arco di qualche minuto;
- emorragia subaracnoidea: il sangue si accumula tra il cervello e le meningi (membrane che rivestono e proteggono il sistema nervoso centrale). Si verifica in seguito alla rottura di un vaso sanguigno;
- ematoma epidurale: il sanguinamento si accumula tra la parte più esterna del cervello e il cranio;
- ematoma subdurale: il sangue si accumula sulla superficie del cervello e si può verificare quando si ha un improvviso movimento del cranio come nel caso della sindrome del bambino scosso.
I segni e sintomi dell’emorragia intracranica infantile
I segni e i sintomi variano in base alla localizzazione del sanguinamento e dalla sua entità e gravita. I segni e i sintomi che possono accompagnano l’emorragia intracranica infantile sono i seguenti:
- perdita di coscienza transitoria per un breve periodo seguito da una ripresa della coscienza;
- mal di testa;
- nausea e vomito;
- aumento della frequenza cardiaca;
- debolezza in una parte del corpo;
- elevata pressione sanguigna;
- diminuzione dello stato di coscienza;
- sonnolenza;
- convulsione;
- coma;
- aumento del volume del cranio;
- letargia;
- difficoltà nell’alimentazione;
- paralisi o deficit motorio della parte destra del corpo se il danno è localizzato nell’emisfero sinistro del cervello e viceversa.
In presenza di questi segni e sintomi i professionisti possono sospettare che vi sia un danno a livello cerebrale perciò devono essere eseguiti degli esami strumentali per confermare o escludere la presenza di un’emorragia cerebrale infantile.
Le cause dell’emorragia intracranica infantile
- parto prematuro;
- applicazione della ventosa ostetrica o del forcipe in occasione di un parto prematuro;
- esecuzione di trazioni eccessive e violente sulla testa del neonato;
- traumi;
- problemi della coagulazione del sangue;
- sindrome del bambino scosso;
- rottura di un vaso sanguigno a livello cerebrale.
La diagnosi dell’emorragia intracranica infantile
Il Gold standard per la diagnosi dell’emorragia intracranica infantile è la TAC la quale fornisce un’immagine dell’encefalo e permette di rilevare la presenza e l’estensione dell’emorragia.
L’ecografia cerebrale e la risonanza magnetica rappresentano un altro metodo efficace di diagnosi.
Un’altra tecnica che può essere utilizzata per la diagnosi dell’emorragia cerebrale infantile è la rachicentesi, anche nota come puntura lombare la quale consiste nel prelievo del liquido cefalorachidiano al fine di individuare la presenza di un sanguinamento.
Si deve ricorre ad un approfondimento diagnostico nel caso in cui sussiste il dubbio di una lesione a carico dell’encefalo.
Il trattamento dell’emorragia intracranica infantile
Considerando che l’accumulo di sangue causato dell’emorragia intracranica determina un aumento della pressione a livello cerebrale il trattamento consiste nella riduzione della pressione intracranica in modo da ridurre la sintomatologia.
La pressione intracranica può essere ridotta facendo fuoriuscire il sangue accumulato. La tecnica utilizzata a tal fine è la rachicentesi (o puntura lombare) che oltre ad essere una tecnica diagnostica è anche una tecnica terapeutica.
Un’altra tecnica utilizzata per il trattamento dell’emorragia intracranica è la chirurgia endoscopica, meno invasiva rispetto agli interventi a cielo aperto. Attraverso la chirurgia endoscopica vengono praticate delle piccole incisioni a livello della testa del bambino dalle dimensioni non maggiori a un centimetro. Attraverso queste incisioni vengono inseriti gli strumenti chirurgici e una telecamera che proietta le immagini su uno schermo al fine di visualizzare il contenuto. In questo modo è possibile risalire all’origine del sanguinamento e arrestarlo.
Può anche essere utile somministrare farmaci anticoagulanti nel caso in cui l’emorragia intracranica è causata da disturbi della coagulazione.
Il neonato con emorragia intracranica va ricoverato presso l’unità di terapia intensiva neonatale in modo da osservare strettamente il suo stato di salute, garantire un adeguato apporto di ossigeno e stabilizzare le condizioni emodinamiche.
Gli errori medici ed emorragia intracranica infantile
Oltre alle cause precedentemente elencate, l’emorragia intracranica infantile può essere anche provocata da errori commissivi ed omissivi del personale sanitario per i quali è possibile richiedere il risarcimento dei danni.
Gli errori quali il mancato riconoscimento dei segni e dei sintomi, l’omissione dell’esecuzione di esami strumentali per confermare o escludere la diagnosi di emorragia intracranica e il trattamento errato o intempestivo possono essere responsabili del decesso del neonato.
Altri errori commessi dai professionisti sanitari e che possono essere responsabili di emorragia intracranica infantile sono:
- applicazione impropria del forcipe e della ventosa;
- esecuzione di eccessive trazioni sulla testa del neonato al momento della nascita;
- errata gestione del neonato;
- mancata somministrazione di vitamina K entro un ora dalla nascita al fine di ridurre i disturbi della coagulazione del sangue;
- applicazione della ventosa in occasione di un parto prima della 34esima settima di gestazione;
- mancata prevenzione del parto prematuro;
- errata esecuzione della rachicentesi;
- omessa esecuzione di ulteriori esami strumentali per confermare o escludere la diagnosi;
- mancato o errato trattamento dei disturbi della coagulazione;
- gestione errata del bambino dopo aver fatto diagnosi di emorragia intracranica infantile.