L’ESAME ISTOLOGICO DELL PLACENTA: “LA SCATOLA NERA” DELLA GRAVIDANZA
ERRORE MEDICO E RISARCIMENTO DANNI – AVVACATO MALASANITÀ
Negli ultimi anni si è assistito e si assiste ancora oggi ad un numero sempre maggiore di placente inviate per esame istologico dopo il parto.
In circa il 20 % dei casi però le indicazioni all’invio non sembrano giustificate per cui si rende necessario codificare le patologie materno-fetali e placentari per le quali è necessario richiedere l’esame istopatologico e ogni qual volta che si ritiene aver assistito un parto che possa esporre a possibili sequele medico-legali legate ad eventi ostetrici avversi.
Analizzeremo di seguito le principali indicazioni materne, fetali e placentari condivise in letteratura
Le patologie materne
Le patologie materne sono:
- rottura prematura delle membrane (PROM) da oltre 24 ore;
- cardiotocografia (CTG) non rassicurante in travaglio;
- parto pretermine;
- distacco intempestivo di placenta;
- accretismo placentare (opzionale);
- sospetta infezione materna intrapartum (iperiressia materna- liquido amniotico maleodorante);
- emissione di meconio denso intrapartum;
- infezione materna antepartum;
- diabete;
- severo oligoidramnios;
- severo ed inspiegato polidramnios;
- ipertensione arteriosa;
- patologia trombofilica;
- precedenti ostetrici negativi.
Le patologie fetali
Le patologie fetali sono le seguenti:
- ipossia intrapartum con indice di APGAR basso ed alterazioni dei valori dell’emogasanalisi alla nascita;
- ritardo di accrescimento intrauterino del feto (IUGR);
- malformazioni fetali;
- morte endouterina del feto;
Le patologie placentari
Le patologie placentari sono:
- anomalie macroscopiche della placenta, delle membrane, del cordone ombelicale.
Si raccomanda infine di fornire all’anatomopatologo le seguenti informazioni:
- decorso della gravidanza;
- epoca gestazionale;
- tipo di parto;
- peso del neonato;
- indice di APGAR.